Sto ai tirocini non pagati. Il Parlamento Ue redige la Carta europea della qualità dei tirocini.

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L’introduzione della Carta metterebbe fine allo sfruttamento dei giovani nelle aziende, le quali propongono stage non retribuiti certe del fatto che ci sono coloro che, pur di avere una speranza lavorativa, accettano questo compromesso.

In Italia, in decreto interministeriale 192 del 1998, che regolamenta i tirocini, non prevede alcun obbligo di compenso, con il risultato che oltre la metà degli stage non prevede alcun rimborso spese, mentre per un terzo dei tirocini è previsto un rimborso spese basso o molto basso. Ciò potrebbe avere senso se lo stage in azienda fosse propedeutico a un’assunzione, ma in Italia le cose non funzionano così e, nella maggior parte dei casi, le imprese sono più interessate a mantenere manodopera a basso costo che a formare e inserire talenti.

Ora ci si avvia, con la redazione della Carta europea della qualità dei tirocini, verso la tutela dei neolavoratori, al fine di assicurare loro una retribuzione decorosa e condizioni di lavoro accettabili. (G-Ilaria Laudisa)