L’Italia dovrebbe impegnarsi molto di più, favorendo politiche a favore dei giovani, in modo da facilitarne l’accesso nel mercato del lavoro e incentivarne l’imprenditoria.
L’Unione europea, nello specifico, invita il nostro Paese a mettere i giovani al centro di ogni intervento mirato alla crescita sociale, economica e lavorativa.
Bruxelles invita dunque, a un maggiore impegno finalizzato ad aiutare le nuove generazioni, magari con assunzioni facilitate e incentivi alle start up, nonché mediante piani diretti alla riduzione dell’abbandono scolastico e alla lotta al calo delle iscrizioni all’università.
L’Ue chiede all’Italia di far molto di più di quanto già fatto.
Nello specifico, il Governo italiano ha sinora previsto quanto segue:
- taglio dei contributi del 30% per chi assume apprendisti, possibilità di sotto-inquadramento, e vantaggi normativi;
- sgravi fiscali dell’Irap per le imprese che assumono giovani sotto i 35 anni a tempo indeterminato;
- imposta sostitutiva sui redditi e sulle addizionali regionali e comunali Irpef pari al 5% nell’anno di costituzione e nei quattro seguenti; il beneficio si rivolge alle persone fisiche che stanno per avviare un’impresa oppure che hanno avviato un’attività successivamente al 31 dicembre 2007;
- incentivi per la costituzione di Srl, i cui titolari non hanno più di 35 anni; il capitale sociale è fissato a un euro, ed è prevista l’esenzione da diritti di bollo e segreteria, assistenza notarile gratuita. (G-Veronica Notaro)