Approvato il Piano europeo della Garanzia Giovani, per offrire opportunità di impiego e formazione.

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Con il Piano Garanzia Giovani, al quale partecipano il ministero del lavoro e le sue agenzie tecniche, il Miur, il ministero per lo sviluppo economico, l’Inps, il dipartimento della gioventù, le regioni e le province autonome e le camere di commercio, l’Italia attuerà misure finalizzate ad assicurare che i ragazzi tra i 15 e i 24 anni ricevano una formazione adeguata alle loro attitudini e vengano opportunamente sostenuti e indirizzati verso il mondo del lavoro.

Nel nostro Paese sono circa 1 milione e 300 mila i giovani sotto i 25 anni che non lavorano e non studiano. A partire dal 2014, questi giovani saranno coinvolti in attività di sensibilizzazione, informazione e orientamento fin dalle scuole, verranno rafforzate le azioni nei confronti di coloro che hanno abbandonato, o rischiano di abbandonare, la scuola, verrà garantito un colloquio personalizzato sulle prospettive di studio e di lavoro, non solo dipendente.

Con i fondi europei verranno inoltre attivati percorsi di alternanza studio/lavoro, di avviamento al lavoro, di apprendistato, di tirocinio e di auto-imprenditrorialità, grazie ai servizi per l’impiego e alla partnership con imprese, enti pubblici e non profit.

Entro il 31 dicembre si arriverà a questo piano nazionale, da approvare in conferenza stato-regioni e presentare in sede europea.

Tra gli elementi fondamentali del piano, la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni validi su tutto il territorio nazionale, una piattaforma integrata con punti di accesso fisici e l’attivazione di un portale per rendere fruibili le notizie su opportunità occupazionali in ambito nazionale e comunitario.

Saranno individuate azioni finanziabili, e saranno stabiliti un contratto di apprendistato anche da svolgersi all’estero con il supporto della rete comunitaria Eures, un tirocinio, un’esperienza di servizio civile, l’inserimento o il reinserimento di un percorso di formazione, o di istruzione, per completare gli studi, o specializzarsi professionalmente. Saranno riformati i centri per l’impiego pubblici e saranno, infine, definite le Linee guida del Piano, con gli obiettivi, articolati per regioni e province autonome, che preveda l’assegnazione dei fondi Ue. (Redazione Mgm)