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    L’edizione 2012 della Giornata Europea del Lavoro (6 ottobre) organizzata da Eures e dalla Commissione europea, si preannuncia ricca di novità e opportunità per tutti i cittadini della Ue che sono alla ricerca di un lavoro.

    Inoltre, la Giornata sarà un’occasione di incontro e ritrovo di datori di lavoro, aspiranti lavoratori e professionisti.

    Il Brussels Job Day 2012 è dedicata ai lavori verdi, alla sanità e alle Tlc, ossia i tre settori al momento più promettenti per la creazione di nuovi posti di lavoro.

    Quest’anno l’evento si svolgerà anche online, permettendo così una maggiore partecipazione da ogni parte d’Europa.

    Sulla base dei dati raccolti dalla Commissione europea, la sanità, i nuovi settori tecnologici e l’economia verde sono i comparti che potrebbero generare, nel breve periodo, più di 20 milioni di nuovi posti di lavoro.

    Soprattutto il settore delle Tlc, ha registrato un incremento del 3% annuale negli ultimi anni. (G-Veronica Notaro)

     

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    Il vademecum "Disposizioni Ue sulla sicurezza sociale" è presente sul sito dell'Inps.

    Le disposizioni Ue hanno lo scopo di creare un coordinamento tra i vari sistemi nazionali di sicurezza sociale. I regolamenti comunitari garantiscono che la diversità delle varie normative nazionali non svantaggi chi decida di soggiornare e lavorare negli stati membri dell’Unione europea.

    A tal fine, il sistema EESSI, scambio elettronico di informazioni sulla sicurezza sociale, è un data base con l’arduo compito di mettere in collegamento tra loro più di 50 mila enti previdenziali.

    Le disposizioni europee a livello di previdenza sociale non sono applicabili a qualsiasi soggetto. Per rientrare nelle agevolazioni è necessario che si faccia parte di uno degli stati dell’Ue, o far parte dello Spazio economico europeo, o essere cittadini svizzeri.

    Pertanto, grazie alle recenti disposizioni, anche chi lavorerà all’estero non perderà gli anni contributivi maturati. Sono garantiti, infatti, ai cittadini europei, tre principali diritti: la conservazione, in ciascun stato membro in cui si è lavorato, dell’anzianità contributiva fino al raggiungimento dell’età pensionabile; l’obbligo, da parte di ogni stato, all’erogazione di una pensione di vecchiaia; il calcolo in base all’anzianità contributiva, che vuol dire che l’importo che si riceverà da ciascuno stato in cui si è lavorato dipenderà dalla copertura maturata in quella specifica nazione. (G-Ilaria Laudisa)

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    L’Italia, nel periodo compreso tra il 2007 e il 2011, è stato il secondo Paese europeo per numero di lavoratori assistiti dal Fondo europeo di aggiustamento ala globalizzazione per interventi dovuti alla crisi economica o a problemi relativi agli scambi commerciali.

    In terza posizione troviamo la Germania, seguita dall’Irlanda.

    Nel 2011, il Fondo ha versato 128 milioni per interventi in 12 differenti paesi, quali Belgio, Danimarca, Austria, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Italia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Paesi Bassi e Polonia.

    Rispetto al 2010, la somma stanziata nel 2011 è cresciuta del 50%.

    Il Fondo Ue ha cofinanziato il 65% delle misure, mentre altre fonti nazionali di finanziamento hanno coperto il restante 35%.

    Le misure hanno interessato principalmente gli aiuti alle imprese, la formazione professionale, i programmi pubblici di inserimento al lavoro, l’aggiornamento delle qualifiche e l’assistenza personalizzata nella ricerca di un lavoro. (G-Veronica Notaro) 

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    Il Fondo Europeo Investimenti (FEI) istituzione dell’Unione Europea con sede a Lussemburgo, nata nel 1993, prevede una serie di opportunità lavorative proprio presso la sede principale. Le posizioni disponibili prevedono tutte un  contratto a tempo determinato della durata di tre anni.

    La data di scadenza per le selezioni è stata fissata al 7 Settembre 2012.

    Ma quali sono le figure ricercate? Eccole:

    -      Business Analyst: sono richiesti almeno 3 anni di esperienza nel settore, laurea universitaria, conoscenze delle tecniche finanziarie, nonché un’eccellente conoscenza della lingua inglese.

    -      Structured Finance Manager: si richiede una laurea in ambito finanziario, almeno 2 anni di esperienza, conoscenza delle tecniche commerciali e un buon utilizzo della lingua inglese.

    -      Senior Structured Finance Manager: come la posizione precedente, si richiedono almeno 6 anni di esperienza pregressa, una laurea in ambito finanziario, un’ottima abilità nella gestione degli strumenti finanziari e una perfetta conoscenza della lingua inglese. (G-Nicole Elia)

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    L’azienda MCZ GROUP Spa insieme ad EURES, promuove l’iniziativa Job Creation e bandisce un concorso per assegnare sovvenzioni a 10 giovani disoccupati italiani che vogliano cercare lavoro in Europa.

    Il concorso ha l’obiettivo di favorire la crescita e la formazione qualificata dei candidati.

    Le sovvenzioni, ammontano a 2.500 euro l’una e serviranno come parziale copertura delle spese di trasferta, vitto e alloggio per i giovani selezionati che vivranno quest’esperienza professionale di almeno 4 mesi presso aziende europee e in particolare francesi, tedesche ed inglesi.

    Per accedere alle iscrizioni bisogna avere alcuni requisiti: innanzitutto, bisogna essere giovani disoccupati, diplomati o laureati, tra i 18 e i 30anni, residenti negli stati membri dell’Ue e in Norvegia, Islanda, Lichtenstein o Svizzera.

    Non bisogna aver mai lavorato all’estero, bisogna possedere un’ottima conoscenza della lingua inglese o del paese ospitante, e non aver mai usufruito di altri contributi (Leonardo, Your, First, Job, Abroad).

    Bisogna avere, inoltre buone conoscenze informatiche ed essere iscritti al Servizio Pubblico per l’impiego, essere registrati come utenti EURES tramite CV sul portale www.wures.europa.eu o sul portale www.cliclavoro.gov.it.

    La domanda di partecipazione, scade il 31 ottobre 2012. (G-Pietro Penna)

     

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    Dall’11 agosto 2012 entrerà in vigore la normativa europea che prevede, per le imprese che hanno dimensioni comunitarie (dunque almeno 1000 lavoratori tra due stati membri), una maggiore partecipazione dei dipendenti.

    Pertanto, le multinazionali dovranno assicurare l’istituzione di Cae, comitato aziendale europeo, oppure un’apposita procedura di informazione e di consultazione, allo scopo di migliorare il diritto all’informazione e consultazione dei lavoratori.

    Ciò è quanto previsto dal dlgs n. 113 del 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 174/2012.

    Esso va ad attuare la direttiva 2009/38/Ce. (G-Veronica Notaro)

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    Con il termine “Lavoro forzato” la comunità internazionale evidenzia le situazioni nelle quali alcune persone – donne e uomini, ragazze e ragazzi – vengono fatti lavorare contro la loro libera volontà, costretti dai datori di lavoro o reclutatori, tramite la violenza o la minaccia, o con mezzi più subdoli come la contrazione di debiti o il trattenimento dei documenti di identità, o la minaccia di denuncia alle autorità dell’immigrazione. Secondo un sondaggio diffuso dall’Ilo, International Labour Organizzation, il 10 luglio scorso, negli stati dell’ Unione Europea, sono più di 800 mila le persone costrette al lavoro forzato, praticamente 1,8 persone ogni mille abitanti.

    Nella maggior parte dei casi di sfruttamento per lavoro segnalati, le vittime sarebbero cittadini comunitari, altri provengono dall’ Asia, dall’Africa, dall’Europa centrale e del Sud-Est. Il programma speciale dell’Ilo per combattere il lavoro forzato, dimostra chiaramente che i settori nei quali si trova maggiormente lavoro forzato negli stati Ue sono: l’agricoltura, il lavoro domestico, l’industria manifatturiera e le costruzioni. Le vittime vengono ingannate con finte proposte di lavoro per poi scoprire che le condizioni reali sono ben diverse da quelle che si aspettavano. L’Ilo ha lavorato insieme a diversi Stati dell‘Ue per condurre ricerche sui meccanismi di reclutamento, tuttavia, non vengono tuttora perseguiti in modo adeguato gli individui responsabili di tante sofferenze inflitte ad un numero cosi alto di persone. Ci vuole un grosso cambiamento in modo da assicurarsi che il numero delle vittime non cresca ancora durante questo periodo di crisi economica che rende le persone maggiormente vulnerabili a tali abusi. (G-Pietro Penna)

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    L’iniziativa “Un’agenda per nuove competenze e nuovi lavori”, riprende in parte quella partita nel 2008, “Nuove competenze per nuovi lavori”, ma è molto più ampia.

    In un’Europa in cui attualmente vi sono 23 milioni di disoccupati, ovvero il 10% della popolazione attiva, l’agenda si propone di ridurre al di sotto del 10% il tasso di abbandono scolastico, e portare ad almeno 20 milioni il numero delle persone a rischio di povertà ed emarginazione sociale.

    L’iniziativa comprende tematiche come “flessicurezza”, ovvero flessibilità e sicurezza del mercato del lavoro, qualità e condizioni di lavoro e creazione di nuovi posti attraverso lo sviluppo delle competenze. (G-Ilaria Laudisa)

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    L’Unione europea dovrò reclutare sino a un milione di ricercatori in più entro il 2020.

    Pertanto, la Commissione europea ha dato il via a una campagna dirette a una maggiore partecipazione femminile nel campo della ricerca e delle scienza.

    Insomma, l’iniziativa ha l’obiettivo di incoraggiare le donne a dedicarsi alla professione di ricercatrici.

    Tale campagna durerà tre anni e riguarderà tutti i 27 Paesi membri dell’Ue, rivolgendosi in particolare alle adolescenti, al fine di incentivarne l’interesse per la ricerca, e la scelta di determinati percorsi di studio, quali ingegneria, matematica, tecnologia, scienza.

    Infatti, nonostante più della metà della popolazione studentesca dell’Ue e il 45% dei titolari di dottorato siano donne, la presenza rosa nel campo della ricerca costituisce soltanto un terzo del totale.

    Inoltre, la Commissione sottolinea che le titolari di dottorato in ingegneria e ingegneria industriale rappresentano una vera e propria minoranza. (G-Veronica Notaro)

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    Le opportunità per studiare all’estero e realizzare un percorso di formazione in aziende straniere di certo non mancano.

    Gli stessi Paesi ospitanti offrono ogni anno importanti borse di studio a studenti, laureati e ricercatori, nonché periodi di tirocini formativi e di corsi in scuole di specializzazione.

    Il sito del Ministero degli Esteri mette in evidenza le varie offerte e opportunità nel settore estero: per conoscere le possibilità per il prossimo anno accademico basta visitare il sito in questione.

    Per coloro che preferiscono rimanere in Europa, la Francia offre la possibilità di frequentare dai due ai cinque mesi di ricerca. Il bando si rivolge a dottorati e dottorandi in lingua, letteratura o cultura francese sotto i 35 anni.

    Tuttavia, il Paese che offre maggiori opportunità in questo momento è l’Australia, grazie al programma “Endeavour Awards” che consente di trascorrere un periodo per seguire dei corsi di formazione, dei master oppure programmi di studio o ricerca post-laurea e ancora dottorati di ricerca in qualsiasi disciplina. Le domande vanno presentate entro il prossimo 30 giugno. (G-Veronica Notaro)

     

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    La ricerca del lavoro rappresenta una vera odissea per la popolazione di tutta Europa, indipendentemente dall’età degli aspiranti lavoratori o della loro estrazione sociale.

    Il Guardian, e altri quotidiani, hanno dato spazio, nelle loro pagine, alla mappa dell’Eures, ovvero il servizio di Job Placement che concerne l’Unione Europea.

    Si tratta di una mappa interattiva che indica tutti i risultati delle richieste di impiego nei vari paesi dell’Ue.

    Germania e Regno Unito si presentano come i paesi con maggiori possibilità di impiego; infatti, su due milioni di posizioni aperte in Europa, quasi il 50% di esse si colloca in queste aree.

    Nel primo caso, i posti liberi riguardano le figure nel settore metalmeccanico ed elettronico.

    Mentre, in Regno Unito, c’è più possibilità di trovare un’occupazione come commessi o dimostratori.

    Inaspettatamente, l’Italia si piazza al terzo posto, con 66.264 posti liberi.

    Il maggior numero di lavori a disposizione sul territorio italiano riguardano il settore delle vendite, seguono ingegneri e fisici, e ancora impieghi in ambito amministrativo, architetti, e personale di segreteria. (G-Veronica Notaro)

     

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    Quarantuno giovani, diplomati o laureati, avranno la possibilità di trascorrere 13 settimane in Europa, da settembre a dicembre 2012, per diventare operatore delle politiche giovanili.

    Tale figura professionale deve essere in grado di analizzare i bisogni e le idee dei giovani in un contesto socio-culturale e politico, italiano, regionale ed europeo.

    Ad offrire questa occasione, che prende il nome di progetto IDEare, è il Centro Nazionale del Volontariato.

    I Paesi di destinazione sono: Bulgaria, Grecia, Romania, Portogallo, Belgio, Austria, Spagna e Germania.

    I destinatari sono giovani di età compresa tra i 22 e i 35 anni provenienti da tutto il territorio nazionale.

    E’ possibile visionare gli altri requisiti richiesti e scaricare il bando dalla pagina web del Centro Nazionale per il Volontariato.

    Le candidature dovranno giungere a destinazione entro il prossimo 11 giugno. (G-Veronica Notaro)

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    L’Italia dovrebbe impegnarsi molto di più, favorendo politiche a favore dei giovani, in modo da facilitarne l’accesso nel mercato del lavoro e incentivarne l’imprenditoria.

    L’Unione europea, nello specifico, invita il nostro Paese a mettere i giovani al centro di ogni intervento mirato alla crescita sociale, economica e lavorativa.

    Bruxelles invita dunque, a un maggiore impegno finalizzato ad aiutare le nuove generazioni, magari con assunzioni facilitate e incentivi alle start up, nonché mediante piani diretti alla riduzione dell’abbandono scolastico e alla lotta al calo delle iscrizioni all’università.

    L’Ue chiede all’Italia di far molto di più di quanto già fatto.

    Nello specifico, il Governo italiano ha sinora previsto quanto segue:

    -      taglio dei contributi del 30% per chi assume apprendisti, possibilità di sotto-inquadramento, e vantaggi normativi;

    -      sgravi fiscali dell’Irap per le imprese che assumono giovani sotto i 35 anni a tempo indeterminato;

    -      imposta sostitutiva sui redditi e sulle addizionali regionali e comunali Irpef pari al 5% nell’anno di costituzione e nei quattro seguenti; il beneficio si rivolge alle persone fisiche che stanno per avviare un’impresa oppure che hanno avviato un’attività successivamente al 31 dicembre 2007;

    -      incentivi per la costituzione di Srl, i cui titolari non hanno più di 35 anni; il capitale sociale è fissato a un euro, ed è prevista l’esenzione da diritti di bollo e segreteria, assistenza notarile gratuita. (G-Veronica Notaro)

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    Il bando coinvolge 31 paesi europei, in particolare scienziati ed esperti di università, istituti di ricerca, istituzioni pubbliche e aziende private, per i quali sono stanziati quasi due miliardi di euro per il 2013.

    Gli interessati possono inviare le loro candidature collegandosi alla pagine web di Espon. La scadenza per l’invio delle domande è il 13 giugno prossimo.

    La finalità del bando è quella di finanziare progetti e strumenti innovativi per aiutare regioni e città ad ampliare le proprie prospettive, contribuendo con nuove metodologie al processo di sviluppo della politica europea.

    Espon ha interesse a monitorare il territorio europeo, tramite un meccanismo quale la messa in rete delle attività transnazionali. (G-Stella Ferres)

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    L’introduzione della Carta metterebbe fine allo sfruttamento dei giovani nelle aziende, le quali propongono stage non retribuiti certe del fatto che ci sono coloro che, pur di avere una speranza lavorativa, accettano questo compromesso.

    In Italia, in decreto interministeriale 192 del 1998, che regolamenta i tirocini, non prevede alcun obbligo di compenso, con il risultato che oltre la metà degli stage non prevede alcun rimborso spese, mentre per un terzo dei tirocini è previsto un rimborso spese basso o molto basso. Ciò potrebbe avere senso se lo stage in azienda fosse propedeutico a un’assunzione, ma in Italia le cose non funzionano così e, nella maggior parte dei casi, le imprese sono più interessate a mantenere manodopera a basso costo che a formare e inserire talenti.

    Ora ci si avvia, con la redazione della Carta europea della qualità dei tirocini, verso la tutela dei neolavoratori, al fine di assicurare loro una retribuzione decorosa e condizioni di lavoro accettabili. (G-Ilaria Laudisa)

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